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Alla presenza dei figli di Bichi Leopardi Dittajuti: Francesco e Guido
Ha presenziato, fra le Autorità presenti, Sua Eccellenza l'Ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua Ambasciatore dello Stato Italiano presso la Santa Sede. Nel corso della serata in onore di Bichi sono state consegnanti alcuni riconoscimenti a personalità della Regione Marche che si sono distinte nella promozione culturale e musicale :
• Georgina Terni, organizzatrice di concorsi internazionali per giovani artisti;
• Fabio Tiberi, Direttore Artistico della Fondazione Orchestra Filarmonica Marchigiana;
• Fabrizio Emiliani, Assessore alla Cultura del Comune di Fermo, da sempre organizzatore di eventi musicali;
• Giovanni Battistelli, Presidente dell'Ente Filarmonica di Macerata, che ha fatto restaurare l'Antico complesso privato regionale;
• Daniela Sodano, Capo Redattore del TG 3, Rai regionale per la grande promozione culturale nei TG regionali;
• Lorenzo Di Bella, pianista-concertista, da poco diplomato all'Accademia di Santa Cecilia nel corso di Alto perfezionamento pianistico, con 10 e lode e "bacio accademico" (Commissione composta dai Maestri Sergio Perticaroli, Stefano Fiuzzi, Aldo Tramma, Cinzia Damiani, Alberto Basso)
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Presenti, fra i numerosi Ospiti, anche tutti i Soci Fondatori dell'Associazione, che hanno significativamente consegnato le onorificenze ai premiati di cui sopra.
La circostanza, solenne ed importante, anche per alcune iniziative artistiche che vogliamo intraprendere con lo scopo di consolidare la reciproca conoscenza delle due splendide realtà regionali, Umbria e Marche, si è compiuta con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Umbria, del Consiglio Regionale Umbro e del Comune di Spoleto oltre che della Regione Marche, del Consiglio Regionale Marchigiano, della Provincia di Ancona e del Comune di Osimo.
Per questo motivo sono pervenute le adesioni della Prof.ssa Maria Prodi, Assessore alla Cultura della Regione Umbria.
L'Associazione Culturale , intitolata alla contessa Bichi, ha per l'occasione invitato, praticamente da tutta Italia, numerosi esponenti della cultura, dell'arte, della moda e dell'aristocrazia: per rendere omaggio a colei che con tanta dedicazione si è occupata della salvaguardia dei monumenti storici ed artistici della nostra Regione, in molti ricordano l'impegno con Italianostra, ed, a fianco del Maestro Giancarlo Menotti, per la promozione del Festival dei Due Mondi.
Ad intercalare i brani pianistici sono state declamate alcune antiche poesie sul Monte Santo Pietro curate da Peppino Mariani, storico locale, e Francesco Leopardi Dittajuti. |
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Programma musicale:
J.S.Bach: "Dal Clavicembalo ben temperato" Libro 1
Preludio e fuga in sol maggiore BWV 860
Liszt : Sonetto del Petrarca n°104
F.Chopin: Scherzo n° 4 E-Dur op.54
F.Chopin: Nocturne op.27 n°2
F.Chopin: Polonaise op.53
Ciaikowsky - Pletnev : Suitè dal balletto " Lo Schiaccianoci "
Marcia
Danza della fata confetto
Tarantella
Intermezzo
Trepàk-Danza russa
Danza cinese
Pass de deux
Sono stati eseguiti i seguenti bis :
F.Poulenc : Improvvisazione numero 15
Bach-Busoni : Corale
Mozart-Volodos : "Alla turca"
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I testi letterari letti nel corso del Concerto per Bichi
Questa sera l'Associazione dedica il concerto nella Villa, che la vide sublime castellana, a Bichi proprio sotto le finestre della sua camera. Noi ci avvarremo dei versi scritti dall'erudita esimano Pietro Quattrini, alla fine secolo XVII, e dell'accademico esimano, del secolo XIX, Giosuè Cecconi che scrissero sul Monte Santo Pietro che è uno dei più caratteristici della nobile ed antica Città di Osimo. Il Maestro Gianluca Luisi ricamerà con le note pianistiche di Autori classici e romantici il nostro omaggio a Bichi.
J.S.Bach: "Dal Clavicembalo ben temperato" Libro 1
Preludio e fuga in sol maggiore BWV 860
Alquanto aspretto e rilevato è il colle,
Di pampini vestito in ogni parte:
Sovra la fronte altera il monte estolle,
Rotondo in giro, e quasi fatto ad arte;
Piano la vetta, e ai fiori e all'erba molle
Più d'un elce frondosa ombra comparte;
Nel basso fianco l'ellera verdeggia,
E sopra, siepe di bel busso ondeggia.
Musica Liszt :sonetto del Petrarca n°104
Nella sua destra fertile riviera
Move il Musone i suoi liquidi cristalli;
Mira a sinistra una collina altera
Che nome or prende dagli illustri Galli;
Mira più d'una selva densa e nera,
E apriche collinette, e ombrose valli;
E ad oriente di lontan vagheggia
Il mar, che lungi ai lidi d'Adria ondeggia.
Musica F.Chopin: Scherzo n° 4 E-Dur op.54
"L'aere puro e sereno accarezzato dal profumo dei fiori
dei quali in ogni stagione dell'anno ne son piene le ajule e
le ricche serre, un'opaca selva di secolari querce che difendono dai notevoli venti di Borea il maestoso palagio …torreggia, i lunghi viali fiancheggiati da ombrose piante e da ben disposte siepi…."
Musica F.Chopin: Nocturne op.27 n°2
"… un'ampia sotterranea via schiusa ad arte da Tramontana ad Ostro per le viscere del Monte, la incantevol veduta della spiaggia adriatica, quella lunga catena degli Appennini dal gruppo del Monte Priore allo storico biforcuto Catria, il magnifico panorama di quella fertilissima plaga del nostro Piceno che dagli estremi confini dell'agro fermano si estende fin verso i monti pesaresi, le circostanti colline e la ridente sottoposta valle bagnata dal Musone….
F.Chopin: Polonaise op.53
"… le molte Città, Terre e Castella che da lungi gli stanno tutte e lieta corona, fanno del
del Monte Santo Pietro fantastico ed invidiato soggiorno"
Musica : Ciaikowsky-Pletnev : Suitè dal balletto " Lo Schiaccianoci "
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La storia dell'Associazione:
Alla vigilia del passaggio del millennio su suggerimento di Alessandra Nembrini Gonzaga, di Peppino Mariani e di altri amici di Bichi venne impostata l'Associazione culturale che oggi
25 "soci fondatori", alcuni dei quali oggi qui presenti, fondarono giuridicamente l'Associazione che nel giro di pochissimo tempo, grazie, soprattutto, alla competenza, alle conoscenze professionali ed all'entusiasmo dell'attuale Soprintendente Andrea Carradori, è divenuta fra le più rappresentative della nostra Regione.
L'Associazione ha sempre privilegiato l'esecuzione di giovani concertisti ed ha realizzato dei nuovi allestimenti alcuni dei quali sono rimasti nella memoria di tutti.
E' in progetto anche un gemellaggio con un'associazione culturale, simile alla nostra, da realizzarsi entro il 2004 in Liguria.
Oggi l'Associazione sta attuando il Concerto in onore di Bichi, ideato fin dalla fondazione di questo sodalizio.
Per questo verranno consegnati alcuni riconoscimenti a personalità della nostra Regione che si sono distinte nella promozione musicale e culturale nelle Marche.
Il nostro Sodalizio ha, fin dall'inizio, collaborato attivamente con molte organizzazioni artistiche marchigiane e non : un vanto per l'Associazione.
L'Associazione vuole dire in questo modo un GRAZIE a quanti, con spirito disinteressato, si occupano dell'arte e della cultura.
Invitiamo ora il Soprintendente Andrea Carradori che a nome della nostra Presidente , Maddalena Invitti di Conca, assente forzatamente perché impegnata come "pluri-nonna", consegnerà in segno di riconoscenza un ricordo di questa serata a Monte Santo Pietro, gentilmente fornito da Andrea Giorgio, ditta molto rinomata che produce argenti di pregio.
- Fabio Tiberi Direttore artistico e socio fondatore dell'orchestra Filarmonica Marchigiana,
- Giorgina Terni ideatrice di concorsi per giovani musicisti,
- Fabrizio Emiliani, Assessore alla Cultura del Comune di Fermo, città definita da Carradori "la più musicale delle Marche",
- Giovanni Battistelli, Presidente della Società Filarmonica di Macerata,
- Daniela Sodano, Capo Redattore del TG3 regionale, consegna,
- Lorenzo Di Bella, pianista, concertista di fama internazionale
un particolare ringraziamento a Francesco ed a Guido Leopardi Dittajuti , che già nel 2001 hanno ritirato la targa che il Decano del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede, Ambasciatore Giovanni Galassi, ha assegnato all'Associazione.
Cogliamo l'occasione per salutare Sua Eccellenza l'Ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua, Ambasciatore dello Stato Italiano presso la Santa Sede nonché Presidente della prestigiosa Accademia Lirica di Osimo diretta, attualmente, dal maestro Sergio Segalini e fondata dall'instancabile maestro Padre Venanzio Sorbini.
Grazie Eccellenza per la Sua presenza.
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Il Monte Santo Pietro
Brevi cenni storici
Alquanto aspretto e rilevato è il colle,
Di pampini vestito in ogni parte:
Sovra la fronte altera il monte estolle,
Rotondo in giro, e quasi fatto ad arte;
Piano la vetta, e ai fiori e all'erba molle
Più d'un elce frondosa ombra comparte;
Nel basso fianco l'ellera verdeggia,
E sopra, siepe di bel busso ondeggia.
Nella sua destra fertile riviera
Move il Musone i suoi liquidi cristalli;
Mira a sinistra una collina altera
Che nome or prende dagli illustri Galli;
Mira più d'una selva densa e nera,
E apriche collinette, e ombrose valli;
E ad oriente di lontan vagheggia
Il mar, che lungi ai lidi d'Adria ondeggia.
Estratto da "Il Monte Santo Pietro" di Pietro Quatrini (1747-1827)
Il Monte Santo Pietro è un colle poco lontano da Osimo che già in epoca picena risultava abitato, come conferma il ritrovamento sul suo fianco nord-orientale di un nucleo di capanne affiancate da un sepolcreto databili al periodo 900-520 a.C..
In epoca romana il Monte divenne proprietà della Gente Catinia, di cui fu illustre rappresentante Tito Catinio Tizio Severo, due volte triumviro di Osimo. Per questo motivo il Monte si chiamò sino al XIII° secolo Fondo Catiniano e i servi e lavoratori della gleba di quella famiglia, con la loro moltiplicata discendenza, formarono l'antico Castello. Una testimonianza della presenza romana è il grande "dolio", recipiente di terracotta per l'olio, oggi prospiciente la facciata dell'attuale villa.
Il Monte risulta essere patrimonio della Chiesa sin dal principio dell'ottavo secolo, assumendo l'attuale nome da un piccolo tempio lassù fabbricato e dedicato a San Pietro. Il Papa Gregorio IX con la Bolla dell'anno 1228 confermava il possesso del Monte Santo Pietro, con il Castello, la Chiesa e le sue adiacenze alla Basilica ed al Capitolo di San Pietro di Roma e quei Canonici lo concedevano nel 1261 a San Silvestro Guzzolini, di nobile famiglia osimana, allora abate dell'eremo di Monte Fano presso Fabriano. Quel Santo, fondatore della Congregazione Silvestrina, fatto qui edificare un Monastero, vi destinava quaranta monaci fra i quali il Beato Filippo da Recanati, suo primo discepolo, che visse lungamente sul Monte e confortato dalla presenza del suo Maestro vi chiuse i suoi giorni e vi fu sepolto.
Nonostante la proprietà della Basilica Vaticana e la concessione da questa fattane ai monaci Silvestrini, la città di Osimo dall'inizio del secolo 14° esercitava sul Castello un incontestato diritto. Il Pubblico Consiglio di questa città decretava infatti nel 1314 di far cingere di mura merlate il Castello costringendo tutti i suoi abitanti a lavorarvi fino al loro compimento. Inoltre, a conferma dell'importanza strategica del luogo, ordinò di andare ad abitarvi con le loro famiglie tutti coloro che se ne erano da qualche tempo allontanati.
Nel 1376 i Silvestrini avevano abbandonato il Monastero ed anche il Castello si andò progressivamente spopolando. Nel 1561 il Comune di Osimo, nel frattempo divenuto unico proprietario del Monte, ne fece libera cessione al nobile patrizio cittadino Girolamo Sinibaldi che, sostenuto dal Cardinal d'Este e dal Cardinal Madruzzi, allora legato della Provincia della Marca, poté ottenere molti privilegi per la sua nuova villa che aveva costruito ampliando gli edifici appartenuti al Monastero e al Castello. I figli di Girolamo oltre ad abbellire la villa, rimboschirono il Monte che divenne dimora di ogni sorta di selvaggina. Nel 1842 Vincenzo Sinibaldi cedeva il Monte al nobile patrizio osimano Giuseppe Dittajuti il quale lo trasmetteva in eredità nel 1861, chiamandolo a continuare la sua casa, al Conte Giulio Leopardi.
Dopo le offese e le ingiurie subite nei bombardamenti e saccheggi della seconda guerra mondiale, il Monte Santo Pietro e la sua antica dimora hanno ritrovato vita e decoro per l'affettuosa cura dedicata da Giulio e Bianca Maria Leopardi Dittajuti, che recentemente ci hanno lasciato, e di cui figli esprimono immutata memoria e riconoscenza.
Francesco Leopardi Dittajuti
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